Cactus di carta “Fico d’india”

18,00

Il “Cereus”  fa parte della collezione Cactus di Carta in kit di fogli colorati in pasta e pretagliati.

Una volta montato, il “Cereus”, è alto circa 28 cm e largo 9 cm vaso compreso.

i cactus di carta comprendono anche “Fico d'india” e “Cuscino della suocera”.

Della stessa serie:

Le spese di spedizione non sono incluse nel prezzo.

Esaurito

Descrizione

cactus di carta - fico d'india
Fico d’india

Per tutti gli appassionati del fai da te e del bricolage, per chi ama le piante ma non ha pollice verde , per chi apprezza gli oggetti artigianali e non sa resistere al fascino della carta,  7 Nodi  ha relizzato il  cactus di carta “Fico d’india”.

È sufficente scartare la confezione e montarli e vi faranno compagnia per tutta la vita in uffico o in casa senza chiedere nulla in cambio.

IMPORTANTE: Non necessitano di essere annaffiati 🙂

Approfondimenti, fonte: Greenme.

Fico d’india o Nopal

Quando si parla di Fichi D’India, di solito ci si riferisce ai deliziosi frutti dell’Opuntia ficus indica (della Famiglia delle Cactaceae) un cactus che è addirittura infestante nelle zone mediterranee del nostro paese, e viene utilizzato per segnare i confini tra le varie proprietà, oltre che come fonte di frutti: dove piove pochissimo, come in Sicilia, è in grado di sopravvivere conservando nelle sue pale, o cladodi, la scarsa acqua. Nelle zone da cui proviene, il Messico, in particolare, è domesticata da millenni, ibridata in modo da perdere le grosse spine che caratterizzano altre specie di Opuntia e ed è una pianta talmente importante da essere stata sacra per gli Aztechi, che la chiamavano Nopal. Sembra che sia giunta in Europa intorno al 1493, al ritorno della spedizione di Colombo e per l’alto contenuto in vitamina C dei frutti è stata una delle prime cure contro lo scorbuto.

In questo articolo non vi parlerò dei frutti, ma di nuovo delle proprietà delle pale (per uso interno ed esterno), il cui utilizzo ho sperimentato in cucina con successo, ma che utilizzo da tempo come cosmetico: per riassumerle ai miei studenti dico sempre che le sue proprietà sono molto simili a quelle dell’Aloe, e anche il modo di utilizzarla è molto simile, anche se più “spinoso”. E, come l’Aloe, il suo utilizzo, in particolare l’assunzione per via interna del gel, deve avvenire con cautela e cognizione di causa, nonostante le sue proprietà miracolose: può impedire l’assorbimento di farmaci e creare problemi di eccessivi ed improvvisi cali glicemici, quindi soprattutto i diabetici devono essere cauti nella sua assunzione.

Come cosmetico, il succo/gel estratto dalle pale, per centrifugazione, ad esempio, può essere utilizzato per lenire la pelle ustionata o graffiata, gli eritemi o curare i foruncoli. E’ cicatrizzante, disinfettante, si applica direttamente sulla pelle e quindi se siete al mare nelle regioni mediterranee, è veramente facile raccoglierne un po’ in caso di bisogno.

Da un punto di vista alimentare, consumando il gel fresco, o aggiungendo pezzetti delle pale giovani ai frullati, si ottengono sostanze benefiche, che stimolano il sistema immunitario, in particolare le vitamine, che vengono distrutte dalla cottura:

  •  ß-carotene, che il nostro corpo trasforma in Vitamina A, e flavonoidi che aiutano a proteggere la pelle, i polmoni e l’intestino da tumori e malattie.  Contengono inoltre piccole quantità di vitamine del complesso B, come tiamina, riboflavina, niacina, vitamina B6 e acido pantotenico, essenziali per sostenere le il metabolismo cellulare e la produzione di enzimi nel nostro corpo. 100g di pale fresche contengono circa 9.3 mg di vitamina C e non mi dilungo sulle sue proprietà, soprattutto di rinforzo al sistema immunitario e antiinfiammatorie per il nostro organismo.
  • Il gel che potete estrarre dalla pianta centrifugando le pale giovani, dopo aver rimosso le spine con un coltello affilato, e averle ben lavate, contiene fibre, in particolare polisaccaridi come pectine, mucillagini ed emicellulose che sono utilizzate dalle industrie erboristiche in quanto: – aiutano, se assunte prima dei pasti, a ridurre l’appetito, creando un senso di sazietà e spingendo ad assumere meno cibo; – il cibo ingerito si mescola alle mucillagini, che aiutano il transito intestinale favorendo l’espulsione delle feci e limitano l’assorbimento di grassi e zuccheri (per questo sono spesso un ingrediente delle pillole antifame/dimagranti); aiutano ad abbassare i livelli di colesterolo (LDL) e di zuccheri nel sangue.

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